“Scattiva – incontri conviviali per una scuola attiva”

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Immaginescattiva
Per il secondo anno Scattiva – incontri conviviali per una scuola attiva” è stata un’occasione di confronto e condivisione teorica dei percorsi svolti da docenti, ricercatori e educatori quotidianamente impegnati su campo.
Pensata come percorso parallelo al gioco Mito del Mammut VII edizione”Scattiva prevede almeno cinque incontri pubblici, come giornate di studio e comunicazione pubblica: la prima si è tenuta il 9  settembre 2013 presso la Sala Conferenze del Servizio educativo del Museo Archeologico Nazionale di napoli come socializzazione dei risultati della ricerca e chiusura del percorso.
Nata nel giugno 2012 attorno al tema della dispersione scolastica, Scattiva è un’occasione importante di confronto tra  chi tenta davvero di fare una “scuola attiva  e cooperativa”. 
Nella precedente edizione l’invito a presentare i percorsi svolti durante l’anno si è dimostrata occasione importante di rinforzo e restituzione di senso a quanto svolto, spesso, nel  segreto della propria aula (purtroppo troppo  spesso senza la collaborazione se non in contrapposizione con altri colleghi).
Nel tentativo di lasciare fuori spettacolarizzazione e formalismi che sempre più uccidono il discorso pedagogico, Sc-attiva di quest’anno vuole lavorare anche sul recupero della capacità di raccontare la propria esperienza , restituendole significati profondi e facendone base empirica utile all’apprendimento di tutti.
Finalità di Scattiva è infatti restituire ruolo e dignità di “ricercatore” e di esperto” a chi fa la/il maestra/o all’interno della scuola , nella ricerca di equilibri più positivi con associazioni e mondo accademico.
Scoprire che i compagni di strada non sono pochi, che docenti ed educatori di un altrove vicino o lontano stanno sperimentando risposte affini attorno ad interrogativi analoghi ai propri, costituisce ancora una delle migliori possibilità di formazione e crescita umana e professionale. Essendo oggi importante più che mai (e non solo per i tanti tagli) riuscire a rivalutare al massimo le risorse interne evitando la retorica dell’antidispersione.
Porsi il problema di migliorare la scuola non per arginare l’emorragia di alunni, ma  perché diventi luogo di benessere  e di effettivo apprendimento è da sempre stato lo scopo di chi si è concentrato su lmiglioramento della qualità (della relazione innanzitutto) più che della quantità (anche nella valutazione di risultati e delle presenze).
I percorsi svolti durante il Mito del Mammut 2013/14 saranno pertanto alcuni di quelli utili alla formazione cooperativa di Scattivaincoraggiamento per i tanti docenti ed educatori che prenderanno parte al nostro gioco.

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