NEL LABIRINTO DI MINOSSE
Progettualità del Centro Territoriale a Scampia Mammut, maggio 2024/giugno 2025, rivolta ai ristretti del carcere di Secondigliano (NA)
Il precorso si inserisce all’interno del “Mito del Mammut”, programma di ricerca azione portato avanti dal 2007 dal Centro Territoriale a Scampa Mammut.
Nello specifico del progetto che proponiamo il mito del Minotauro, e in particolare le vicende di Dedalo e Icaro, faranno da sfondo narrativo alle azioni di progetto per i tanti spunti che offrono. In particolare la metafora del labirinto con le sue analogie col contesto carcerario, con le vie che dentro conducono o che fuori possono portare. Senza mai perdere d’occhio il labirinto del tempo presente, vissuto da ambedue, padri e figli, individualmente e nella reciprocità di una relazione che potrebbe sembrare precipitata in un vicolo senza uscita. E saranno Dedalo e Icaro a permettere la più pregnante immedesimazion con quella relazione, con i benefici che ogni narrazione mitica riserva a chi l’ascolta e aprendo al nostro lavoro porte di possibilità importanti.
Proprio sul mito di Dedalo e Icaro abbiamo tra l’altro lavorato per un intero anno nell’ambito della ricerca azione nel 2019, con le scuole di Scampia, Bagnoli, Centro e Vomero che parteciparono alle attività di quell’anno.
Sul percorso
Il percorso parte con due azioni parallele. Da una parte uno psicologo incontra i padri, realizzando colloquio individuale. Parallelamente parte il lavoro col gruppo dei relativi figli, uno spazio tempo con le caratteristiche sopra elencate, rivolto anche all’osservazione, con particolare finalizzazione a individuare criticità(potenzialità nella relazione col padre. Dopo un paio di mesi si incrociano i dati (frutto del colloquio coi padri e dell’osservazione con i figli) e si progetta/realizza segmento operativo congiunto padre/figlio, con psicologo e operatori come facilitatori.
Avendo il soggetto attuatore la propria sede a Scampia, e potendo contare con collaborazioni con molte altre scuole e enti del territorio, il progetto può avere un seguito anche fuori dal carcere. Tanto con i bambini nell’immediato, quanto con i genitori detenuti in un tempo futuro, spazio in cui continuare a vivere una modalità relazionale sperimentato nell’ambito di questo progetto.
Destinatari: 20 padri e relativi/e figli/e di età 6/11 anni
Finalità: Realizzare uno spazio/tempo interno al carcere per i bambini e le bambine in attesa di colloquio, con le seguenti caratteristiche:
- Possibilità di sperimentare una relazione con figure di riferimento adulte basato su autenticità, ascolto e empatia e ripulito da copioni familiari di provenienza
- Sperimentarsi in un gruppo di pari con le medesime caratteristiche, denotando da a-prestazionalità e cooperazione;
- Sperimentazione corporea e socio affettiva, basata su gioco libero, narrazione, laboratorio colore, creta, comunicazione teatrale e supporto ai compiti scolastici.
- Supporto al percorso riabilitativo dei padri detenuti nel carcere, con particolare riferimento al ruolo svolto nell’ambito familiare.
- Facilitazione relazione padre figlio/a, a partire dalle principali criticità riscontrate durante le azioni progettuali.
Articolazione del percorso
Il programma viene svolto in 2 cicli (ciascuno rivolto a 10 padri) e prevede:
I CICLO
- fase 1 - maggio/luglio: osservazione e progettazione condivisa del percorso (con incontri separati padri e figli)
- Fase 2 - settembre/dicembre 2024 realizzazione del percorso in presenza congiunta padre/figlio. Proseguendo parallelamente i colloqui individuali con i padri e il lavoro col gruppo di figli/figlie.
Cerchiamo volontari altamente qualificati che vogliano partecipare a questo percorso. Per informazioni e disponibilità scrivi a [email protected] o cell 3385021673