Il Mammut del titolo è un centro di sperimentazione e di ricerca pedagogica che ha sede a Scampia, periferia Nord di Napoli. E il parto a cui ci riferiamo è la nascita e il consolidamento di una “comunità” dai confini nazionali attraverso cui da quasi quattro anni “facciamo scuola” con bambini, ragazzi, adulti italiani, stranieri e rom.
Dopo questi anni di lavoro educativo e di ricerca pedagogica, abbiamo sentito il bisogno di tirare le prime conclusioni su modi, strumenti, strategie e teorie utili alla costruzione di contesti educativi.
Lo abbiamo fatto per una necessità di chiarezza interna e per condividere, con chi si sta ponendo domande simili, gli esiti della nostra ricerca.
Nella convinzione che:
- l’educazione è sempre ricerca effettuata dall’educatore;
- a un problema educativo risponde sempre e solo un tentativo educativo: non si possono teorizzare delle soluzioni a problemi educativi, non si possono adottare strade percorse da altri;
- come in tutte le comunità scientifiche si possono però condividere le domande, le strategie adottate, un metodo di lavoro, strumenti pratici che devono ovviamente essere messi alla prova e rimodulati nei contesti in cui si opera. Lo abbiamo fatto cercando di ridurre al massimo la dimensione auto-narrativa e di ricondurre tutto al merito delle questioni.
Che abbiamo sintetizzato nelle tre domande che hanno dato avvio alla ricerca e alle azioni messe in campo per rispondervi:
- quale "scuola" per gli adolescenti?
- come liberare spazi pubblici attraverso azioni proprie della pedagogia attiva e della partecipazione sociale?
- come dare vita a organizzazioni di base (le abbiamo chiamate "cellule sociali") incisive, sostenibili, efficaci e ancorate ai valori di partenza dei suoi membri?
Alle domande di ricerca abbiamo cercato di rispondere attraverso:
- i racconti dalle regioni coinvolte nella ricerca (Campania, Toscana, Emilia Romagna, Veneto)
- una sintesi del "metodo Mammut"
- il resoconto delle pratiche territoriali
- un repertorio di strumenti, giochi e ricette della pedagogia attiva e interculturale
- una riflessione su alcuni dei temi che hanno fatto da "sfondo integratore" nel lavoro di questi anni (riti e miti; luce; competizione; scienza e avventura)
- il contributo teorico di chi – urbanista, pedagogista, filosofo, critico letterario, psicologo – ha seguito e sostenuto la ricerca
- i "profili" di alcuni dei nostri autori e movimenti di riferimento (Dewey, Rogers, KorczaK, Colin Ward, Berne, Lewin, Michelucci, Lowen, Mce)
- la ricognizione teorica di chi, prima di noi, ha lavorato su domande simili alle nostre, sintetizzata in una bibliografia ragionata che orienti gli educatori che stanno portando avanti o inizieranno un percorso di intervento educativo e sociale in contesti simili al nostro;
- le storie, i fumetti, le leggende riscoperte o inventate in questi anni con bambini, ragazzi e adulti.
Per rinforzare lo scambio e il processo di "disseminazione", stiamo organizzando un giro di presentazioni che vuole rappresentare, insieme al libro, il nostro contributo a una ricerca pedagogica cooperativa e libera.
Chi fosse interessato a ricevere copia del libro o a organizzare una presentazione nella sua città può scrivere a: [email protected]
Buona lettura!
Come partorire un Mammut è pubblicato da Marotta&Cafiero, una piccola casa editrice indipendente, gestita interamente da un gruppo di giovanissimi operatori sociali e culturali di Scampia, che ha deciso di lavorare con licenza Creative Commons, una licenza che libera i libri e non li rinchiude nella gabbia del copyright, e con carta riciclata.
Le librerie che fossero interessate a ricevere copie di Come partorire un Mammut o di altri titoli del catalogo della casa editrice, possono scrivere a [email protected]