Proiezione e dibattito di "Fuori campo", filmdocumentario di Sergio Panariello 8 aprile in tutte le librerie Feltrinelli e il 0 aprile a Napoli presso L'asilo vico Giuseppe Maffei 4, 80138 Napoli http://www.exasilofilangieri.it/film-documentario-fuori-campo/
Dopo le anteprime del 30 e 31 gennaio, Il film documentario “Fuori Campo” comincia a girare l'Italia. Ma Fuori Campo non è solo il film in se. Fuoricampo è un esperimento di co-ricerca, il tentativo di un gruppo composito di documentaristi, giuristi, antropologi, attivisti rom e non rom di raccontare l’altra realtà dei rom in Italia - quella di cui i giornali non parlano e di cui la politica non si occupa – girando l’Italia alla ricerca di realtà altre, raccogliendo storie di vita di donne e uomini rom che non hanno mai vissuto in un campo o hanno scelto di uscirne, spesso contando solo sulle proprie forze, tra mille ostacoli e difficoltà, non ultimo il pregiudizio. Il regista Sergio Panariello, coadiuvato da attivisti rom residenti in diverse città italiane (Bolzano, Rovigo, Firenze, Cosenza), ha realizzato il documentario Fuoricampo che sarà proiettato in diverse città italiane, durante festival cinematografici ed eventi organizzati da associazioni locali e nelle scuole.
Le stime parlano di meno di 200.000 rom residenti in Italia. Di questi circa 40.000 vivrebbero in situazioni di disagio abitativo, che siano baracche, container, “centri d'accoglienza” in muratura o edifici fatiscenti occupati. Eppure per il senso comune essere rom, ancora, vuol dire “campi nomadi”. Chi vive nei campi è costretto da una società che proprio sui rom ha recuperato vecchi confini e inventato nuove forme di confinamento. Oltre che un mezzo di esclusione, il campo è un potente dispositivo discorsivo che trasforma in causa ciò che, invero, è l’effetto di una lunga e attuale storia di discriminazioni, esili coatti e resistenza. Il campo costringe molti rom in condizioni di estrema marginalità sociale e allo stesso tempo avalla la comune opinione per la quale sono loro stessi a sceglierlo come stile di vita. Diceva Bernard Shaw:”l’Americano bianco, in sostanza, relega il negro al rango di lustrascarpe: e ne conclude che è capace solo di lustrare scarpe”. Fuoricampo sfata l’ingannevole rappresentazione mediatica dei rom fondata sul comune pregiudizio che li vuole popolo votato al nomadismo, all’illegalità e all’asocialità; dimostra l’infondatezza delle politiche nazionali e locali che in Italia da più di vent’anni pensano queste popolazioni solo come un problema di ordine pubblico e all’integrazione come un processo che passa per la continua delega al terzo settore investito di un ruolo di mediazione con la società di accoglienza.
Fuoricampo interpella i politici, gli operatori sociali, gli attivisti, i semplici cittadini e gli studenti, raccontando la complessità dell’essere rom, attraverso storie di vita donne e uomini dal Nord al Sud dell’Italia nelle loro case, nei condomini, nelle fabbriche, nei sindacati, nelle associazioni, nei luoghi di culto, nell’intreccio delle loro relazioni dentro e fuori la famiglia, nelle lotte quotidiane contro il pregiudizio, nel loro protagonismo politico e sociale.
Un acuto e sensibile attivista come Piero Colacicchi a cui Fuoricampo è dedicato notava che il campo nomadi è stato il prototipo dei centri di identificazione ed espulsione e degli altri dispositivi di segregazione ed esclusione dalla cittadinanza che proliferano nell’Italia contemporanea. Il campo nomadi è specchio dell’Italia di oggi, un Paese in cui si rafforzano i sistemi di repressione, l’istituzionalizzazione della deportabilità di alcuni gruppi sociali, la sovrapposizione tra meccanismi disciplinari, securitari e assistenziali, la complicità tra politica, sistema giudiziario e forze di polizia. Allo stesso modo, le piccole grandi storie raccontate in Fuoricampo di donne e uomini rom che scelgono di non vivere in un ghetto, che rifiutano un’integrazione intesa come passiva accettazione dei diktat della società di accoglienza, che percorrono strade complesse e originali di resistenza ed emancipazione parla del nostro paese, del suo rapporto nevrotico con l’alterità, del senso vero della partecipazione politica e del complesso e mai risolto rapporto con le proprie radici.
Fuori campo è prodotto da Figli del Bronx con le associazioni OsservAzione e Compare/Mammut, realtà impegnate da anni sul tema dei diritti di rom e sinti in Italia. Da febbraio il film sarà proiettato in diverse città italiane. Le prime due proiezioni di terranno il 30 gennaio alle 20.45 presso il cineclub Detour in via Urbana 107. Il giorno dopo, 31 gennaio, a Firenze, presso il Circolo Arci di via San Bartolo a Cintoia alle 19.30. Ad entrambe le proiezioni seguiranno i dibattito con il regista e i protagonisti.
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