Per chi vuole iniziare un percorso L'A.PE (Liberazione Attraverso Pedagogia) questa è una buona occasione. Ecco la descrizioni di come partecipare e, scaricando il PDF allegato, il materiale di approfondimento.
Mito del Mammut XV edizione
Documento operativo - Ricerca azione del Centro Territoriale Mammut 2021/22
Di seguito alcune indicazioni operative per partecipare al percorso proposto dal Centro Territoriale Mammut XV edizione 2021/22
- Sintesi di senso e finalità
Come raccontato con maggior dettaglio in “Strili de L’A.PE” numero 1, la ricerca su liberazione/interdipendenza dello scorso hanno ci ha consegnato il lavoro da fare in quello nuovo, con indicazioni importanti sul dove e come fare scuola.
Mentre la madre (come approfondito nello “Strillo de L’Ape” numero 1) sarà il macro archetipo a fare da sfondo integratore, gli elementi al centro della ricerca azione 2021/22 saranno:
- sperimentazione di giornate di scuola libertaria
- geografia e mappe emotive
- scuola fuori aula sono
Queste dunque le principali azioni che metteremo in campo quest’anno.
- “La madre” e il percorso nel dettaglio
Come ogni anno è nato un nuovo gruppo di lavoro legato alla ricerca, il cui termine conclusivo è previsto
Quello di quest’anno sarà prima di tutto un lavoro su di sé, quindi anche sul gruppo di lavoro stesso.
Si richiede pertanto come requisito indispensabile la partecipazione (non interscambiabile con altri colleghi) ai 3 incontri esperienziali (gli incontri verranno svolti in presenza, salvo impedimenti davvero eccezionali che faranno slittare l’incontro in video chiamata) e alle altre modalità di cooperazione che il nucleo di lavoro concorderà di volta in volta.
- Primo incontro del nucleo di ricerca: 17 dicembre ore 16,30: sede CT Mammut Scampia
- Secondo incontro febbraio - Terzo incontro aprile (date e luoghi verranno concordati nel primo incontro).
Il coordinamento e lo scambio verranno realizzati principalmente attraverso questi incontri. E solo in via secondaria nelle altre modalità (anche via social) che il gruppo concorderà durante il primo incontro.
Inoltre il venerdì mattina al Mammut sarà attivo uno spazio di consultazione e supporto in presenza e on line a cura degli operatori Mammut.
Percorso di formazione allargato
Maggiore supporto e raccordo per chi lo desidera ci sarà all’interno del percorso di formazione, cooperazione e supervisione metodologica aperto ad altri partecipanti, anche non partecipanti al Mito, a partire da gennaio 2022, ogni 20 giorni circa.
Percorsi specifici
Percorsi di formazione, supervisione e supporto specifici possono essere concordati con i singoli gruppi richiedenti, essendo prevista la possibilità di realizzarne presso le sedi delle scuole, associazioni e degli altri enti che abbiano voglia e possibilità di sostenerli.
Per partecipare inviare richiesta identificativa e motivazionale a
[email protected] - 3385021673
- Queste le tappe operative e gli obiettivi del nuovo gruppo di lavoro
Il Mito è un gioco di città e, oltre al teatro e al gioco, quest’anno un contributo importante viene dato dalla geografia emotiva e dal relativo lavoro di mappatura.
Per prendere parte al Mito del Mammut XV edizione, viene proposto al docente partecipante una struttura di riferimento, per ciascuna giornata laboratorio e per il ciclo in cui è inserito.
Il gruppo di ricerca viene considerato come una grande “pluriclasse diffusa”, nel tentativo di valorizzare e corrispondere al massimo alle specificità dei singoli alunni e docenti, di ciascuno dei gruppi di cui fanno parte e dei relativi territori.
Infatti Il Real Bosco di Capodimonte; Scampia con la sua Villa Comunale e il CT Mammut; Bagnoli (e altri pezzi di costa e le isole e) e il suo mare; gli animali che abitano lo zoo e altri luoghi che verranno all’attenzione della ricerca: saranno entità pulsanti e plasmanti l’intero percorso.
- Il percorso è diviso anche quest’anno in 3 movimenti
Le fatiche di Ercole; la selvatichezza; base sicura/esplorazione
L’ambito è prettamente pedagogico, “a-teraputico”, non ha che fare con la cura, malattia e alcun tipo di terapia, non entrando a far parte di un processo di medicalizzazione reale o presunta.
Si tratta di un percorso prevalentemente “teatrale” con finalità catartica, che i partecipanti decidono di realizzare attraverso gli strumenti che ogni “maestro” di scuola primaria dovrebbe avere nella sua borsa degli attrezzi.
Come ogni processo educativo, anche questo include le diverse scienze e conoscenze (come ci ha insegnato J. Dewey): dall’urbanistica, all’antropologia, alla sociologia, alla psicologia. Concetti come quelli delle tipologie di “genitore” dell’ analisi transazionale di E. Berne ad esempio, saranno molto d’aiuto al nostro lavoro.
Ecco nel dettaglio la proposta per la prima fase e quella più generica per le altre due.
I fase – Le fatiche di Ercole.
Si affrontano le principali questioni nodali legate al tema della madre. In particolare:
Abbandono, inglobamento, seno buono/seno cattivo
Al contempo si comincia a definire anche il concetto personale e gruppale di “base sicura” e del movimento da e verso l’esterno, l’esplorazione appunto. In questo lo strumento mappa e la geografia emotiva in generale ci saranno molto d’aiuto. Scrittura collettiva, mito, narrazione autobiografica, gioco e comunicazione teatrale saranno come sempre gli strumenti utilizzati durante il percorso.
Questi i blocchi (intendendo con questo termine un’unità temporale che può andare da 1 a 5 incontri) che proponiamo agli insegnanti di realizzare con i propri alunni nella prima fase:
I blocco – Demetra e Persefone
Luogo consigliato: Centro Territoriale Mammut Scampia
Attività:
- Presentazione dello strumento “giornale di classe” e del “giornale di città”: come partecipare e con cosa?
- racconto del Mito di Demetra e Persefone e consegna autobiografica.
Il mito consente di introdurre tutti gli elementi sopra descritti come “Fatiche di Ercole”, grazie anche alle diverse interpretazioni che se ne sono date. Ben evidenti in questo mito tanto la “madre” generante umana di una figlia, quanto la natura nel suo duplice aspetto di rigogliosa foriera di vita quanto di desolante dispensatrice di morte.
La consegna autobiografica sarà come sempre in risonanza con la storia del mito, a cui lavorare con altre strategie teatrali come il finale interrotto e il teatro forum.
II blocco: Pollicino
Luogo consigliato: Bosco di Capodimonte o altro luogo di natura
Seguendo la stessa struttura descritta sopra per il primo blocco, stavolta input iniziale sarà la storia di Pollicino. Mito raccontato come input iniziale per lavorare attorno al tema dell’abbandono e del perdersi nel bosco.
III blocco: La città di Armin Greder (edizioni Orecchio Acerbo) e/o il Parsival e/o il Serpente cosmico
Luogo consigliato: strade della città e/o Castel Sant’Elmo e/o Bosco di Capodimonte
Il libro e/ o il mito citati danno modo di lavorare attorno all’aspetto della madre inglobante e handicappizzante, con le relative consegne autobiografiche in risonanza. Anche in questo caso la comunicazione con le sue tecniche ci permette di lavorare attorno al tema in maniera non invasiva ma comunque incisiva.
II fase – La selvatichezza
Luoghi consigliati: Lo zoo di Fuorigrotta o oasi naturalistiche come “Gli astroni” di Agnano
A partire da testi e racconti come quelli contenuti in “Animali magici”, la simbologia del mondo animale e le relativi narrazioni, costituiranno la base per lavorare attorno all’elemento della selvatichezza.
Finalità di questa fase sta nello scovare e percepire la parte di natura “incontaminata”, selvaggia dentro e fuori di noi, quella capace di dare vertigine e smarrimento per la sua alterità, per farci i conti e cercare una propria collocazione rispetto ad essa.
III fase – abbraccio e ricettività generante
Luogo consigliato: ambiente marino
I miti e le narrazioni autobiografiche ci aiuteranno anche in questa fase a concludere il nostro viaggio dell’anno, cercando una composizione di sintesi, rinnovato abbandono a un liberato abbraccio materno a cui affidarsi con felicità. Miti che ci porteranno nella duplice sperimentazione delle simbologie del figlio e della madre, sintesi felici dell’abbandonarsi all’amore incondizionato della generante (generante è la madre che partorisce il figlio, generante è la scintilla di vita che feconda).