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Report Mammut aprile luglio 2015

La ricerca

A febbraio 2015 si è concluso il lavoro di scrittura collettiva su didattica e salute, realizzato in collaborazione con insegnanti delle scuole dell’Ottava Municipalità e il contributo di bambini, ragazzi medici, psicologi, professori universitari, sacerdoti, artisti, scrittori, attivisti sociali.

Il libro "Come far passare un mammut attraverso la porta (senza tirarla giù)" è stato presentato pubblicamente il giorno 27 dello stesso mese a Napoli presso il Museo Archeologico Nazionale.

A partire dalle conclusioni del libro, che sintetizzeremo brevemente di seguito, sono continuate le sperimentazioni sia nelle scuole sia al Centro.

I punti sui quali ci siamo principalmente soffermati durante la seconda metà dell’anno scolastico con insegnanti e operatori sono i seguenti:

Aula didattica

Una scuola della salute non può che tenerne conto quando programma i luoghi dove svolgere quotidianamente (e non una o due volte all’anno) le proprie attività. Lo spazio diventa elemento fondamentale, come l’attenzione a non tarpare nessuna possibilità all’imprevisto quando si va alla scoperta di qualcosa. Ma anche la disposizione di ogni elemento del “set” quando la lezione avviene al chiuso di una casa-aula. Cura e bellezza, da non confondersi con retorica ed estetica senza anima, sono ingredienti indispensabili.

Esperienza

Se è vero che non c’è reale apprendimento senza esperienza e che compito della scuola è favorire sin da piccoli l’incontro con la società, una scuola della salute non può che fondare la propria ragion d’essere sul mettere gli alunni nella possibilità di compiere queste esperienze, creando le condizioni e fornendo gli strumenti perché ciascuno riesca a imparare dai propri errori. Proviamo a mettere al centro della vita scolastica la domanda “e se si fa bene?”, al posto di quella inflazionata “e se si fa male?”

Valutazione

Una scuola della salute passa innanzitutto per il cambiamento radicale del proprio modo di valutare. Prima di tutto svincolandosi dalla catena persecutoria del giudizio: preside-maestra- alunno-genitore.

Potere

Una scuola della salute è una scuola che permette a ciascuno di esercitare il proprio potere. Di dispiegare a pieno l’insieme di potenzialità e capacità (psicofi siche) che gli derivano dal propriomodo di essere, da quanto sa e dal ruolo che occupa all’interno del gruppo. In un’ottica del genere non esistono scale gerarchiche, ma solo differenze e accordi tra pari suscettibili di cambiamenti costanti. È a partire da questo riconoscimento che può nascere una scuola della salute.

Isolamento degli insegnanti

Una condivisione autentica di entusiasmo e interessi è in grado di rompere il senso di isolamento che spesso avvolge gli animi più innovativi

Educazione alla salute

L’educazione alla salute si fa permettendo a bambini e ragazzi di vivere l’intera giornata scolastica come giornata salutare. Una scuola della salute non è quindi quella che prevede un’ora dedicata all’educazione alimentare o ad altri temi salutari.

Ambiente

Montessori, Steiner e molti altri maestri ispirati ci hanno insegnato che la coscienza ecologica non può nascere da inseminazioni cognitive, ma dall’esperienza del creato così com’è, senza mediazioni. Il rispetto per l’ambiente non passa da sensi di colpa e stili persecutori, ma dal sentirsi parte del tutto, anche in maniera laica. Ancora una volta questo non è possibile all’interno dell’aula, ma solo sperimentando la natura e le sue leggi in prima persona.

Mani

Una scuola della salute non può che essere basata sulla piena espressione delle potenzialità delle mani. In molti modi abbiamo verificato la grande potenza curativa che le attività manuali possono avere. Curative per le relazioni di gruppo quanto per i processi di riappacificazione con sé stessi e con il mondo adulto (scuola compresa).

Cittadinanza

Serve continuare a praticare quanto insegnato da Dewey sul rapporto tra didattica e democrazia: fare scuola significa formare i cittadini del futuro.

Essere speciale

Una scuola della salute parte proprio dal non avere classi speciali ma dall’essere speciale, perché capace di farsi adeguata alle specificità di ciascuno. Come per Freinet, Montessori, Decroly è proprio a partire dalle difficoltà degli alunni piùproblematici che è possibile migliorare la scuola di tutti. E non viceversa

Queste conclusioni sono diventate, quindi, il punto di partenza anche per la riprogrammazione delle attività Mammutbus:

- attività con bambini e con le scuole

- attività con preadolescenti e adolescenti

- attività insegnanti

- attività con rete territoriale

Accanto alla riprogrammazione è partita la diffusione e sperimentazione de Mito 8 presso tre scuole dell’VIII Municipalita: 5 Circolo didattico Eugenio Montale, I.C Virgilio 4, I.C Kennedy.

Il Mito 8 è il bando rivolto a scuole ed associazioni finalizzato a al miglioramento della didattica nella scuola che alla valorizzazione di spazi e servizi pubblici della città.. Sfondo integratore della nuova edizione è stato e sarà per tutto il 2016 il bestiario ovvero l’insieme di miti e leggende riferiti ad animali reali o fantastici, su cui molto ampia è la produzione letteraria, scientifica ed artistica.

Le azioni

Laboratori di pomeriggio al Mammut

Ha continuato a dare frutti nei pomeriggi di a scuola con mammut l’intreccio unitario di approcci e tecniche teatrali, pittoriche e di manipolazione, i cerchi di discussione e condivisione, l’autonomia e la cooperazione dei bambini nello svolgimento dei compiti scolastici, il lavoro parallelo con scuole e famiglie, la focalizzazione individuale di interessi e bisogni in cui nutrire curiosità e voglia di scoperta attraverso le incursioni nella vita reale, nelle sperimentazioni scientifiche, nella dialettica interna e esterna al gruppo

Gli incontri pomeridiano che hanno visto la partecipazione di 30 bambini iscritti:

Maggio: 8 incontri della durata di due ore e mezzo ciascuno (attività di doposcuola, con orto, giochi e piccola inchiesta su bestiario a partire dall’osservazione in natura)

 

Tra strada e teatro

Estate Con Mammut

A giugno è iniziata l’ottava estate del Mammut in piazza Giovanni Paolo II di Scampia. In principio la piazza era simbolo del male, con mare di chiazze di sangue e siringhe. Oggi Piazza Giovanni Paolo II è cambiata non è certo la piazza della movida napoletana, ha cominciato a diventare simbolo nuovo anche nel resto d’Italia. Simbolo della possibilità del cambiamento dei luoghi a partire dal cambiamento delle relazioni tra le persone che li vivono; senza sbarre, polizie, telecamere ma con il presidio umano di chi ancora crede nella possibilità dell’incontro tra diversi.

 

Incontri

Teatro (11 giugno/14 luglio)

Laboratorio teatrale condotto da Tonino Stornaiuolo e Alessandra Di Fenza con bambini e bambine dai 6 ai 10 anni.

Un’estate bestiale: gioco teatrale e comunicazione come ricerca attorno a mondo animale e bestiari.

Totale bambini partecipanti: 20

Numero incontri: 13 (12 della durata di due ore ec il 13 della durata di otto ore) comprese prove generali e spettacolo del 14 luglio. (nelle ultime due settimane prima dello spettacolo gli incontri si sono intensificati prevedendo prove anche il lunedì e il martedì)

Lo spettacolo L’arca di Non- E’ è stato frutto frutto del laboratorio di teatro “Un’estate bestiale” realizzato nel ambito del nostro programma estivo “Giochiamoci la piazza 2015”, una proposta alla città per contribuire alla trasformazione e rivitalizzazione di piazza Giovanni Paolo II di Scampia, La storia collettiva è stata scritta dai bambini, prendendo come spunto l’arca di Noè: «Il traghettatore biblico è partito con la sua Arca portando con se tutti gli animali. E questa è storia nota a tutti. Quello che nessuno sa’ e che Noè aveva un fratello, di nome NONE’. Anche lui aveva una barca ma molto piccola e quindi è rimasto da solo in cerca di lavoro. Ma sull’Arca che è già partita, non sono saliti gli animali bestiali. Erano troppo strani e non c’era più posto per loro. Ed è proprio dall’incontro di NONE’ con questo gruppo di scapestrati animali che la storia prende vita. Saliranno tutti sulla piccola barchetta del fratello del più famoso traghettatore. Gireranno per mesi, per mari e per terre in cerca di qualcuno che li accolga, animali migranti in fuga dal diluvio universale. Riusciranno a trovare una terra pronti ad accoglierli sulle proprie sponde?».

I trucchi e i costumi di scena sono stati realizzati dalle mamme dei bambini del Mammut.

Il Mammutbus delle meraviglie (16 giugno/21luglio)

Martedì dalle 16,30 alle 19,00

Ogni martedi di giugno e luglio si sono svolti in piazza: giochi, spettacoli, magie e marchingegni di strada.

Ogni martedì le mamme hanno organizzato laboratori di cucina, preparando sotto la guida diArgentina Dragutinovic pane, pizze fritte e graffe.

Grazie al contributo di maestri artigiani sono stati realizzati laboratori di creta (con Andrea Sola), costruzione di giocattoli (con Simona ), costruzione di vestiti e trucchi per lo spettacolo L’arca di nonè (con a capo Laura Caiafa mamma mammut)

Mammutbus delle meraviglie Gianturco

Da piazza Giovanni Paolo II il Mammutbus delle meraviglie ha fatto capolinea anche a Gianturco grazie alle associazioni Garibaldi 101 e Osservazione, ad Argentina e alla signoraAnna che ci hanno invitato.

Questa giornata Conferma è stata un ulteriore che è nei posti come questi, oggi più demonizzati che mai, che è ancora possibile sentirsi nella casa dell'umanità. E svelando inequivocabilmente che straniero, clandestino, da espellere... sono le tv, i politici sbavosi, i marcatori di cartellino e tutti quelli che si nutrono delle loro balle, lasciandosi convincere che la propria bara familiare ripulita da ogni emozione sia la civiltà a cui approdare.

 

festa d’estate

21 luglio in piazza Giovanni Paolo II, festa organizzata con i genitori mammut, proiezione video dello spettacolo l’arca di Non E’, giochi d’acqua e musica.

partecipanti: circa 150 tra bambini, ragazzi e adulti

 

Alcuni risultati numerici

incremento di frequenza scolastica fino al 90% nelle classi con maggiore difficoltà. Anche l’incremento di rendimento di singoli alunni e gruppo classe è stato superiore al 60%, mentre un incremento superiore al 50% è stato riscontrato su motivazione all’apprendimento, sviluppo di capacità critiche e di auto aiuto dei bambini coinvolti.

La  percentuale  dei  bambini  che  hanno migliorato  il  loro  benessere  psicofisico  è dell’80% Importanti i dati relativi agli adulti, dove superiore al 50% è l’incremento rispetto alla cooperazione  tra  insegnanti,  alla  partecipazione  alla  vita  scolastica  dei  genitori  e  al coinvolgimento dei cittadini nel recupero di spazi urbani abbandonati. 

100% deibambini/ragazzi promossi alla classe successiva/ciclo successivo (calcolata sul totale di quelli che frequentano il progetto)

100% dei bambini/ragazzi maschi promossi alla classe successiva/ciclo successivo (calcolata sul totale dei ragazzi maschi del progetto)

100% delle bambine/ragazze promosse alla classe successiva/ciclo successivo (calcolata sul totale delle bambine/ragazze del progetto)

 

incontri con i genitori

Motore del mammut sono le famiglie che sostengono e partecipano attivamente alle attività proposte, fornendo spunti di riflessione e di azione sia sulla vita del centro che sulla scuola, e sul quartiere. Molto complesso è stato il processo di autonomia dei genitori rispetto all’utilizzo della sede, che non ha dato per il momento frutti, dimostrando che c’è bisogno ancora della presenza di facilitatori soprattutto nella relazione tra famiglie.

Zoccolo duro sono in particolare 6 mamme che grazie alla loro presenza hanno animato la calda piazza nei mesi di giugno e luglio, con un laboratorio aperto di cucina e realizzando vestiti e trucchi per lo spettacolo realizzato con i loro figli di 6 -10 anni.

In occasione dello spettacolo e della festa d’estate si sono attivati tutti i genitori, riempendo il Teatro Area Nord e la piazza. Per consentire anche ai papà di partecipare lo spettacolo è stato realizzato alle ore 20.30 e la festa d’estate è diventata serale concludendosi con una cena conviviale.

 

Nello specifico sono stati realizzati i seguenti incontri:

Da aprile a luglio

6 incontri organizzativi

5 laboratori (mammutbus meraviglie)

2 incontri per la costruzione costumi spettacolo

Partecipazione a festa di primavera e festa estate Totale genitori coinvolti: 30

Totale genitori partecipanti alle riunioni e laboratori (15)

Colloqui individuali 30 al mese di 15 minuti ciascuno. Totale colloqui 120.  Totale telefonate comunicazioni 60 al mese di 5 minuti ciscuno. Totale avvisi 360

 

Il lavoro con le scuole “inchiesta attorno al bestiario”

 

Scuole partecipanti:

5 Circolo Didattico Eugenio Montale: classi coinvolte III a, III B, IIIC, IV B, referente della ricerca Rossana Sanges - totale partecipanti 80 bambini/e- insegnanti coinvolti: 6

n. incontri 8

I.C Kennedy: classi coinvolte III E, III F, III G, referente della ricerca Carmela De Lucia- totale partecipanti 57- insegnanti coinvalti: 4

n. incontri 8

I.C. Virgilio 4: classi coinvolte 5B, 5C,4B,4C, referente della ricerca Elvira Quagliarella: insegnanti coinvolti:9

n. incontri 8

Totale incontri 24

 

Come anticipato prima sfondo integratore della nostra inchiesta con i bambini delle scuole primarie è stato il bestiario. La ricerca di tracce, osservazioni, disegni , racconti che hanno a che fare con animali.

Uno degli obiettivi del Mito del Mammut è stato proprio quello di produrre cooperazione educativa attraverso la costituzione di una redazione interscolastica, interassociativa, interterritoriale per la costruzione di un’aula giornale, luogo dove far accadere esperienze di scritto/lettura.

Tra febbraio e marzo incontri lancio

Per lanciare il Mito del Mammut, abbiamo innanzitutto condiviso i risultati di ricerca con gli insegnanti elaborato una nuova mappa di ricerca e presentato il lavoro ai bambini raccontando alle classi interessate il Mito di Chironeo di Pan, proiettando sulla parete delle classi modelli di bestiario universale, invitando grandi e piccoli a scendere a giocare nel cortile della scuola portando con se come biglietto una storia autobriografica che parallasse di una forza bestiale. Il biglietto scritto o disegnato diventava l’apriti sesamo per entrare nella pancia del Mammutbus, il nostro camper attrezzato con suggestioni di luci, miti e riiti.

Le prime consegne sono ste date a marzo 2015 affidando a ciascuna redazione

le tane del giornale/aula.

Le tane sono scatole che hanno la a funzione di raccogliere e categorizzare quotidianamente le tracce,  “gli scritti”, relativi ad avvenimenti tanto della vita scolastica quanto di quella al di fuori della scuola.

Le scatole del giornale/aula sono di tre tipi, ciascuna delle quali corrispondente al tipo di narrazione, riguardante sempre gli animali:

Gli “scritti”, che i bambini di tutta la scuola potevano inserire nella scatola, potevano avere tipologie diverse, elaborati grafici (come lettere e/o disegni), quanto oggetti simbolo (pietre, bottiglie, rami…) reperti come narrazioni/testimonianza di esperienze vissute.

I bambini potevano inserire i testi nelle scatole ogni giorno e anche in maniera anonima. Accompagnando gli oggetti con spiegazioni/narrazioni dell’esperienza di cui l’oggetto depositato costituisce reperto.

Ogni 15gg l’equipe Mammut si recava nelle classi ad “aprire” le scatole, guardando insieme a bambini e maestri i materiali che c’erano dentro. Attorno all’apertura il gruppo classe procede alla scelta dei “pezzi” da pubblicare:

- nel giornale murale di classe

- nell’aula/giornale (ogni 15gg)

- nel giornale on line (ogni mese)

- nel giornale cartaceo (ogni 3 mesi)

Con ogni scuola è stato redatto il calendario di raccolta e sistemazione quindicinale dell’aula/giornale.

Di seguito i primi due articoli votati a maggioranza dai bambini il 29 aprile dalla redazione del IC Kennedy, di via Monterosa Napoli, e quattro articoli scelti il 30 aprile dalla redazione del V Circolo didattico Eugenio Montale

Gli scritti dei bambini

Il gatto malato e solare

Io quando stavo in ospedale mi sentivo un gatto malato e solare. Una notte ho avuto gli sforzi di vomito. Ma mi divertivo perchè avevo un amico che mi faceva compagnia, mi seguiva sempre e così mi ci abituai, diventammo amici, giocavamo sempre insieme e facevamo i compiti insieme e così grazie a lui non ero più sola finchè ero stata in ospedale.

 

Patrizia III E

 

Papà uccello

Oggi, io stavo guardando fuori alla finestra ed è entarato un cucciolo di uccellino e in quel momento mi sono sentito paralizzato perchè era così carino e così pulcioso che mi sono sentito il papà di quell'uccello. E mi sono sentito non un bambino come gli altri ma mi sono sentito come quell'uccello

Nando III E

La costruzione di un’aula/Barrito è avvenuta o avverrà a partire da settembre principalmente in due movimenti:

1) in uno spazio definito e appositamente destinato a questo scopo, adulti e bambini lasciano tracce. Così come nel giornale murale delle scuole attive, anche in questo caso ci sono diversesezioni dove le tracce vengono catalogate: cronache di accadimenti (a scuola, nel quartiere, nel palazzo, in altro luogo), le scoperte, le idee, le creazioni artistiche come poesie o altricomponimenti. Con    la       differenza     che     le       tracce lasciate         possono        avere         connotati pluridimensionali, potendo il redattore portare anche oggetti come segni di un racconto o di un pensiero. Se per esempio ieri nel quartiere di Marco è successa una rissa dove si sono rotti in testa bottiglie, Marco potrà scrivere di quest’episodio anche portando semplicemente un coccio di bottiglia con su scritta una sola parola che sintetizzi quel racconto. Quel coccio diventeràparte dell’installazione dell’aula Barrito. La produzione di scrittura può essere relativa a esperienze fatte all’interno o all’esterno dell’aula, collettivamente o individualmente.

2) La fase successiva è quella della trasformazione di queste tracce in contenuto pubblicabile sulla rivista on line o su supporto cartaceo. Anche attraverso la serigrafia artigianale fatta assieme ai bambini.

 

Micro Mito

Alla fine dell’anno scolastico sono state realizzate due giornate nel cortile e nell’atrio delle scuole partecipanti 4 per festeggiare il mito del mammut insieme ai bambini e alle bambine che hanno dato via al nucleo redazionale e alla trasformazione collettiva dell’aula scolastica Le due giornate sono state il 21 maggio presso l'Istituto Comprensivo Virglio 4, Napoli, Via Antonio Labriola Lotto 10/H 80144 e il 26 maggio presso V Circolo Didattico Eugenio Montale-Via Della Resistenza 11 K

 

riunioni con insegnanti

Per il Mito sono state svolte due riunioni al mese con ciascun referente scuola. Totali referenti tre. Totale incontri per ciascun referente 10 (durata due ore ciascuno). Totale incontri 30.

- Per la condivisione metodologica sono stati svolti 4 incontri presso:

l'Istituto Comprensivo Virglio 4 (25 marzo) con 50 insegnanti coinvolti

Istituto Comprensivo 58° "J.F.Kennedy" con 25 insegnanti coinvolti

Istituto Comprensivo Statale "28 Giovanni XXIII - Aliotta" Napoli – 25 maggio con 30 insegnanti coinvolti

Circolo Didattico Eugenio Montale-Via Della Resistenza 11 K- 80145 Napoli- 26 maggio con circa 40 insegnanti coinvolti

Riunioni con gruppo di ricerca 1 al mese totale 5 (tre ore ciascuna)

Riunione di verifica finale 1 (due ore)

Dai questionari di verifica fatti con le insegnanti emerge che delle attività proposte dal Mammut sono state percepite utili in particolare:

Il circle time, dove c’è un rapporto di condivisione, e dove ogni bambino è unico. In particolare il cerchio di capitalizzazione sulle osservazioni scientifiche e sui propri stati d’animo.

L’allegria nei percorsi, il gioco, come sfondo integratore del rapporto educativo, il confronto con gli educatori, il benessere a scuola che si dirama in benessere al mondo, la vita, la società, nonostante le scorze dure che s’incontrano. (Carmela De Lucia)

La possibilità di lavorare sui vissuti e l’uscita dall’aula. La scientificità della ricerca. I concorsi in collaborazione con il Mattino. (Elvira Quagliarella)

Le attività svolte per il Mito hanno consentito agli alunni di sperimentare e mettere in atto anche in classe attività di apprendimento cooperativo. Tali attività hanno migliorato il livello di autostima negli alunni, di capacità espressive sia dal punto di vista creativo che lessicale e soprattutto hanno messo in moto capacità relazionali ricadute sulla qualità d’aula. Le attività di gruppo sono quelle che appaiono più utili all’esterno e capaci di migliorare la qualità della scuola. Ma anche le attività di scrittura giornalistica appaiono utili aglialtri docenti perché scaturiscono da un interesse per i bambini a scrivere le loro esperienze dirette. (Rossana Sanges)

 

Giro di presentazioni annuario del Mammut

Napoli venerdì 27 febbraio ore 15 Museo Archeologico Nazionale, piazza Museo Nazionale 19

Torino venerdì 20 marzo ore 18, via Garibaldi 13 a Torino, Centro Studi Sereno Regis

. http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/03/20/news/appuntamenti-110023695/?ref=wha

Napoli mercoledì 25 marzo alle ore 13.15 presso l'Istituto Comprensivo Virglio 4, Napoli, Via Antonio Labriola Lotto 10/H 80144 Napoli. In tale occasione verrà lanciato il bando dell'ottava edizione del mito del mammut

Napoli lunedì 27 aprile dalle ore 14.00 alle 15.30 presso Istituto Comprensivo 58° "J.F.Kennedy" Plesso ISES Via Monte Rosa, 149 - Tel. 0815438314

Genova martedì 19 maggio il giorno 19 maggio 2015 ore 16.30 – 18.30 presso la biblioteca Don Gallo Salita

Roma 23 maggio alle 9,30, intervento mammut alla Biennale Spazio Pubblico Del Prione

Napoli lunedì 25 maggio 2015 - ore 16.15 Istituto Comprensivo Statale "28 Giovanni XXIII

Aliotta" Napoli - Via Nuova Toscanella, 235 - 80145 Napoli - Tel. 081 7405899

Napoli martedì 26 maggio 2015 ore 14.00 V Circolo Didattico Eugenio Montale-Via Della Resistenza 11 K- 80145 Napoli- Tel 081 5430772

Bologna 5 giugno ore 15.30 nel Cortile di Corte Tre, via Bolognese 22/3 a Bolognina

Firenze 10 giugno presso il Centro Sociale Il Pozzo in via Lombardia 1/P alle ore 18,30

Giacaranda (località Cenito, San Marco di Castellabate, Salerno) 26 giugno, ore 18.00,

 

Presentazione e intervento Mammutbus

Il 5 giugno, nell’ambito di “UHlula Lupi in città”, organizzato dalla Par tòt Parata, si è svolta a Bologna una giornata molto importante ai fini della costruzione dell’offerta Mammutbus.

Alla presentazione del libro e all’incontro di territorio con operatori e insegnanti, è stato affiancato un’azione pratica di recupero e potenziamento di spazi pubblici territoriali attraverso il Mammutbus.

La kermesse Mammutbus è stata infatti realizzata all’interno di un cortile del quartiere della periferia bolognese, portando alla partecipazione di un centinaio tra ragazzi e bambini, per lo più migranti.

L’equipe era composta da 4 membri “anziani” e 2 dei partecipanti al percorso formativo “Maestro artigiano” (con regolare remunerazione), sperimentando un primo approccio con la dimensione lavorativa.

I committenti bolognesi hanno in parte coperto le spese di viaggio.

 

Il maestro artigiano

Sono proseguite le giornate di formazione del percorso dell’anno, coinvolgendo ragazzi e educatori. Quindicinalmente si sono tenuti incontri individuali e in piccoli gruppo. Particolarmente importante è stata l’esperienza lavoro effettivo (e remunerato in quanto tale) per alcuni dei ragazzi partecipanti al percorso.

Di seguito qualche cenno sulla giornata aperta del 28 maggio e il report frutto della giornata di verifica  finale di luglio.

28 Maggio al Mammut: Laboratorio di costruzione di Giocattoli :"La manualità e il gioco dello sparigliare" condotto da Roberto Papetti

Il laboratorio ha proposto una ricerca-azione sui giocattoli semplici, i materiali di cui sono fatti e la loro "sparigliatura", una sorta di montaggio e smontaggio delle cose e delle idee per conoscere e ricercare significati improbabili e impensati. Soprattutto lavoro manuale e mentale insieme, finalizzato all'ideazione e alla costruzione di congegni fatti con poco o niente, messaggeri di perizia esecutiva e allegria ludica, a partire dalla tradizione dei giocattoli di ogni paese del mondo e di ogni tempo.

 

Partecipanti: 15

 

 

 

Verifica “Maestro artigiano”

 

 

 

Il 22 luglio 2015 si è tenuta la giornata di verifica finale del percorso “Maestro Artigiano”.

Sono stati ammessi a partecipare alla giornata 3 corsisti, quelli che avevano raggiunto il numero di ore necessarie (cumulando giornate di teoria e giornate di tirocinio).

La giornata ha costituito uno dei migliori momenti relativi alla sperimentazione attorno alla possibilità di una valutazione “salutare”.

 

Attraverso la somministrazione di domande aperte, i partecipanti hanno inizialmente lavorato in maniera individuale e in forma scritta. Per poi condividere in gruppo, e in forma orale, i frutti dell’anno trascorso. Il report che segue è il frutto della verbalizzazione di questo ragionamento collettivo.

 

Quanto elaborato durante la giornata di verifica del 22 luglio, il raggiungimento del numero effettivo di ore previste dal bando di partecipazione al percorso, le osservazione raccolte da tutor e formatori durante l’anno: sono tutti elementi che hanno permesso di effettuare una valutazione effettiva del percorso formativo, ripulita da ansia di prestazione e altri meccanismi spesso inficianti questa importantissima fase.

 

Al termine della giornata sono stati consegnati i diplomi di I e II livello in “Giocatori di strada Mammutbus”.

 

 

Conclusioni frutto degli elaborati individuali dei ragazzi del 22 luglio 2015 CONTENUTI

Esiste una funzione destra e una sinistra del cervello. L’importante è riuscire ad integrarle entrambe. Dati gli stili

prevalenti nella nostra società, è necessario compiere uno sforzo per ridare il giusto spazio alla funzione destra del cervello

(v. “Imparare a disegnare con la parte destra del cervello”, di Betty Edwards);

 

E’ importante sospendere il giudizio, nel disegno e nelle arti manuali, ma in generale in ogni occasione in cui è in gioco una relazione educativa

 

Tutti, potenzialmente, sanno disegnare. Questa abilità viene purtroppo spesso inibita anche, e forse soprattutto, attraverso i processi di apprendimento scolastici.

 

L’importanza di mettere sempre al primo posto l’utilizzo del corpo e della manualità. Se non gli dai il giusto spazio, è come se venisse a mancare la connessione col mondo reale.

 

 

Quanto i giochi in legno della tradizione popolare abbiamo la grandissima capacità di attrarre bambini, ragazzi e anche adulti. Malgrado i video giochi e le tante tecnologie oggi prevalenti. Ad esempio nella presentazione del libro al Museo Archeologico di Napoli abbiamo visto come gli adulti rimanessero calamitati dai giochi in legno

L’utilizzo della serigrafia artigianale all’interno di una

giornata di piazza o di scuola. La grandissima richiesta dei bambini e la loro voglia di continuare ad oltranza, ci hanno fatto capire quale presa questo strumento possa avere sui bambini (ad. esempio a Santangelo dei Lombardi)

L’importanza di mettersi in gioco

Aver acquisito un saper fare che ora possiamo giocarci

in ogni momento delle nostre giornate educative

L’importanza di compiere una vera e propria ricerca

sull’oggetto, sui materiali (la sua storia, le possibilità di reperirne in città…). Una cosa che sembra avere molto a che fare con il design. In particolare nella giornata con Papetti abbiamo acquisto questa consapevolezza.

L’importanza dell’uso delle mani

La possibilità di costruire cose belle e importanti con

materiali poveri.

E’ possibile creare cose importanti anche con i soli materiali trovati su campo (come ci ha insegnato Claudio Tosi).

Hanno grande valore in questo senso gli oggetti di “uso quotidiano” trasformati in “altro” a seconda del nuovo uso che se ne propone.

Molto utile e interessante è stata dunque la riflessione sul modo di usare e vivere gli oggetti

Abbiamo appreso i primi nessi tra visualizzazioni/meditazione e disegno/capacità creative

 

 

L’utilizzo dei soldi (simulati) durante le Kermesse di piazza è importante, perché porta i bambini e i ragazzi a confrontarsi con la realtà, con una prima necessità di gestire i soldi in autonomia.

La possibilità di riempire di contenuti e senso il lavoro educativo (anche la produzione serigrafia) grazie al racconto

autobiografico (ad esempio nel lavoro col Bestiario nelle scuole)

La possibilità  e la bellezza di costruire oggetti anche senza una persona che ti guida in maniera continua e costante

(soprattutto nella giornata con Papetti)

La bellezza e l’importanza di produrre oggetti anche “imperfetti”.

Col “Mito” abbiamo appreso che se in una piazza utilizzi oggetti che hanno una storia, anche quella piazza assume

una nuova collocazione nell’immaginario collettivo.

Lo scambio è uno strumento fondamentale di apprendimento. Possibile se preesiste una condizione di parità tra tutti i

presenti.

 

 

 

 

 

 

Sulla possibilità di cambiare scuola e territori (verso una didattica salutare)

 

- Nel coinvolgimento dei migranti (come nella giornata a Santangelo dei Lombardi)

Come quando le maestre si sono tranquillizzate, comprendendo che i giochi e le corse nei cortili scolastici non erano

pericolosi

al campo rom abbiamo visto quanto, attraverso l’intervento Mammutbus, possa essere possibile sviluppare

ragionamenti sull’uso delle regole.

Nel gioco popolare il rispetto delle regole è prima di tutto

funzionale (ancora prima che etico). Ad esempio nel gioco “gruviera” non ci puoi proprio giocare se non utilizzi le sue parti nel modo adeguato.

bisogna lasciare segni sul territorio, anche se l’intervento è

di una giornata sola.

anche l’intervento di una sola giornata (se inserito in un

processo in corso) può davvero essere utile e gradito. L’abbiamo verificato, in particolare, nel campo rom a giugno.

 

 

 

Su organizzazione e metodologia del lavoro

 

l’importanza di documentarsi e attrezzarsi correttamente prima di andare a svolgere l’intervento territoriale

non è possibile attuare sempre la stessa metodologia.

Bisogna andare con una borsa degli attrezzi ben fornita e poi attuare quanto realizzabile in quel contesto, in quel momento.

sarebbe importante accompagnare interventi sporadici con

segni durevoli sul territorio.

e’ importante riuscire a tenere una mano ferma, a farsi

rispettare in ogni contesto, con la dovuta autorevolezza

Durante le giornate di falegnameria, disegno e serigrafia

abbiamo imparato quanto è importante il lavoro di gruppo. Imparando a tenere dentro chi non ha ancora acquisto le tue stesse competenze, a condividere spazi e strumenti.

l’importanza di parlarsi e collaborare, la comunicazione interna all’equipe è fondamentale.

E’ molto importante che ciascuno dei membri dell’equipe riesca a sviluppare uno sguardo d’insieme, assumendosi in

prima persona la responsabilità dell’intero processo. Il senso di recriminazione e di ingiustizia percepita (perchè devo farlo io? Lui ha fatto meno di me…) è uno dei peggiori, e più frequenti, nemici del lavoro di squadra.

 

 

Percorsi formativi

 

 

 

 

 

Tra le maggiori potenzialità riscontrate nel periodo in oggetto vi è quella formativa. Nel percorso esperito con i gruppi della Sanità (Na) è stato evidenziato la forza della metodologia formativa messa a punto in questi anni. Si è trattato di un percorso di 4 incontri con 3 gruppi della Sanità (circa 30 partecipanti), commissionato dall’associazione Piano Terra, conclusosi il 22 giugno nei locali Mammut. I gruppi hanno prodotto una versione aggiornata (e napoletanizzata) del mito di Pan, il cui amore con Siringa finisce “accoppato” da una mamma mammona.

 

 

 

 

Editoria e librone Mammutbus

 

Editoria e autoproduzione audio visive si confermano infine tra i settori vocazionali Mammut. Settori che abbiamo cercato di alimentare, costruendo una prima presenza nei canali deputati alla distribuzione, attraverso la promozione e la vendita del libro “Come far passare un Mammut attraverso una porta” e alla promozione del film “Fuori Campo” curata da Francesca Saudino. Grazie anche alla serigrafia artigianale realizzata nei contesti in cui il nostro camper si è recato da gennaio in poi, abbiamo poi avviato la realizzazione del librone Mammutbus, a partire dal lavoro sul Bestiario (scritti e disegni).

 

Lavoro che avrà un seguito in una nuova versione cartacea del Barrito (finora costantemente aggiornata on line), alla quale stiamo lavorando con editori e autori per bambini come Orecchio Acerbo, Else edizioni e la rivista pedagogica Asini.

 

E’ stata proprio l’intensa e costante attività on line (sito e pagina Facebook) a contribuire alla produzione culturale del Mammut, riuscendo a passare i ristretti confini di quartiere.

 

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