Guardiani della soglia
È giugno e felicemente continuiamo a tenere aperta la porta su piazza Giovanni Paolo II di Scampia. Anche se la fatica è grande, sempre più forte sentiamo il senso di stare al fianco di Salvatore e degli altri bambini e ragazzi che, ogni giorno, in ogni strada d’Italia, ancora trovano le forze di lottare per conquuistarsi un piccolo pezzo di città. Nella paradossale contesa quotidiana (spesso con anziani o altri comuni “non bambini” come rivali, tutti in realtà) in cerca di una briciola di spazio ancora non colonizzato da immondizia, bar (che meno male che ci sono!), campi scuola (che meno male che ci sono!) e atri del privato o del pubblico (con ordinanze scellerate, come quella che sembrerebbe in procinto di essere varata dal Comune di Napoli più deficitario degli ultimi anni decenni: https://grandenapoli.it/napoli-vietato-giocare-pallone/).
Mai come oggi ci sembra una scelta politica essenziale presidiare la soglia che permette a bambini e ragazzi di viversi la liberà della strada senza dover pagare quote e al di fuori di iscrizioni e registri del controllore di turno. La soglia di chi ancora decide di viversi la gioia della condivisione intra e intergenerazionale senza delega. Grazie a tutti quelli che hanno avuto finora il coraggio di varcarla quella soglia e a chi vorrà venire a farlo nei giorni d’estate.
Grazie al Sig. Gennaro, che martedì scorso si è aperto una geniale “officina di autolavaggio” in piazza, inventando un gioco strepitoso per i suoi figli e gli altri bambini che erano venuti a giocare. Grazie a Dario, che è venuto a portarci i soldi raccolti tra gli amici al posto di regali per il suo compleanno; grazie a lui soprattutto perché la sua è stata donazione di vicinanza, di chi decide di sporcarsi le mani e non di lavarsi la coscienza; grazie a lui perché in pochi minuti abbiamo rivissuto 20 anni di giornate come quella di questa settimana di giugno, nell’insostituibile senso che ha non aver lasciato la propria città di nascita per tentare di cambiarne le sorti (anche se meno male che c’è chi ha scelto di andare via e cambiare altre sorti!).
Grazie infine alla Regione Campania, al Comune di Napoli e alle alte istituzioni pubbliche che hanno deciso di abbandonare questo luogo e il suo pachidermico abitante, rendendolo ancora libero da ordinanze sul decoro (che più indecorose non si potrebbe). Grazie per il dono permanente di un vuoto fertile in cui poter ancora sperimentare la rivoluzione di una cittadinanza attiva senza quota d’iscrizione.