Carl Rogers e la terapia centrata sul paziente

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Carl Rogers e la terapia centrata sul paziente

Carl Rogers (1902-1987), psicologo e pedagogista americano collocabile nella corrente fenomenologica esistenziale, è tra i fondatori della psicologia umanistica. Con il suo lavoro di studioso e terapeuta è tra gli autori che, indirettamente, hanno contribuito maggiormente al rinnovamento della pedagogica novecentesca.

Rogers ha fortemente innovato la relazione terapeuta/paziente con la messa a punto di quella che lui chiamava “terapia centrata sul cliente” (dal titolo del libro in cui raccoglie, nel ’51, la sintesi del suo pensiero). Il paziente non è più un “contenitore vuoto”, ma viene posto in una condizione paritaria, seppur con ruoli diversi a quella del terapeuta. Quest’ultimo diventa “semplicemente” il facilitatore che deve fornire ciò che serve al paziente per sviluppare il potenziale (anche di guarigione) che già possiede. In quest’approccio la relazione terapeutica si basa principalmente su tre caratteristiche: empatia, riconoscimento positivo incondizionato, genuinità.

I presupposti ad una simile modalità terapeutica sono i seguenti:

- Rogers crede fortemente nella persona come soggetto agente, con capacità di autoregolazione e autodeterminazione. Egli ha fiducia nel fatto che le persone riescano a trovare da sole ciò che è meglio per loro. O almeno sostiene la necessità di aver fiducia che le persone abbiano autonomamente il bisogno di farlo;

- il focus dell’analisi non è più centrato sul passato, ma sul presente;

- la persona è vista nella sua interezza, non nelle parti in cui la comunità scientifica ha stabilità, per esigenze analitiche, di scomporla.

- la concezione della personalità è ovviamente dinamica: gli organismi viventi non tendono allo status quo, ma a creare complessità e mutamento.

È la “tendenza attualizzante” che porta un individuo ad essere dinamico. Intendendo per “tendenza attualizzante” la continua tensione all’adattamento che si manifesta attraverso l’elaborazione di bisogni sempre più complessi.

Per Rogers lo sviluppo della persona può avvenire soltanto attraverso l’esperienza, intesa come ciò che avviene  all’interno dell’organismo e che è quindi potenzialmente disponibile alla nostra coscienza.

Secondo lo psicologo americano la struttura della personalità si compone di tre tipi di sé:

- il sé organismico (o sé reale), coincidente con l’organismo reale in tutte le sue parti. È in totale contatto con la tendenza attualizzante e quindi con i reali bisogni dell’individuo;

- il sé percepito, che nasce quando il bambino comincia a percepire l’effetto che le relazioni hanno su di lui;

- il sé ideale, che si struttura quando il bambino si costruisce l’idea di ciò che i genitori vorrebbero che lui fosse. I genitori gli negano un’esperienza indicata come cattiva e il bambino pensa di non volere più questa esperienza, altrimenti comprometterebbe il rapporto con coloro ai quali è affidata la sua esistenza.

Dal contrasto tra sé reale e sé ideale nasce il fenomeno dell’incongruenza, in cui il bambino rinuncia al soddisfacimento del suo bisogno, della sua saggezza organismica, per soddisfare l’aspettativa genitoriale. Avviene così uno scollamento, in cui il soggetto nega o distrugge l’esperienza se è compromettente per la propria struttura del sé.

È in questo scollamento che avrebbe origine il disagio psicologico di adulti e bambini attraverso l’attivazione dei costrutti, ovvero di quei meccanismi di difesa a cui il soggetto deve fare ricorso. Costrutti che possono essere funzionali (quando consapevoli) o disfunzionali (quando inconsapevoli, irrealistici, tanto rigidi da impedire il contatto con il proprio sé reale e più in generale, con l’esperienza).

Produrre cambiamento per Rogers diventa possibile, attraverso una relazione basata su empatia, riconoscimento positivo incondizionato e genuinità. Perché, per dirla con lo psicologo americano “Quando si comunicano pensieri e sentimenti, si risveglia una risonanza molto forte negli altri. L’uomo è dotato di una forza costruttiva: quanto più si sente compreso ed accolto, tanto più tende a far cadere le false ‘facciate’ per muoversi in direzione del miglioramento”.

 

Cosa leggere di Carl Rogers:

Psicoterapia e relazioni umane, Boringhieri 1970.

Libertà nell’apprendimento, Giunti 1973.

Potere personale: la forza interiore e il suo effetto

rivoluzionario, 1978.

La terapia centrata sul cliente, La Meridiana

2007.

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